Comasine, paese di minatori, agricoltori ed emigranti

Comasine è un piccolo paese della Val di Peio, una secondaria della più nota Val di Sole nel Trentino occidentale. Nell’ultimo secolo ha vissuto principalmente di agricoltura e di allevamento, ma in passato una risorsa molto importante della zona è stata la presenza di giacimenti di ferro (magnetite) il cui sfruttamento, iniziato probabilmente ancora in epoca romana o precedente, ha raggiunto l'apice intorno al XV secolo e XVI secolo. A seguito della crisi mineraria, negli ultimi decenni dell'Ottocento, Comasine subì una forte emigrazione dovuta essenzialmente alle precarie condizioni economiche ed alle limitate possibilità delle risorse agricole locali.

Oltre alle mete transoceaniche come le Americhe o l'Australia, la maggior parte degli abitanti di Comasine, come numerosi altri della Val di Sole e Val di Non in generale, preferirono mete più vicine che almeno nei primi tempi consentissero loro di continuare a mantenere un punto di contatto con il paese natio e la possibilità di ritornare a lavorare la campagna nel periodo estivo. Fu così che molte persone puntarono alla pianura Padana ove la possibilità di lavoro come "ramai" ("parolòti") era buona data la larga diffusione del rame in cucina e in altre varie lavorazioni.

Tra le numerose famiglie emigrate da Comasine e poi trasferitesi definitivamente nel Basso Polesine, non si può non ricordare la famiglia degli avi di Giacomo Matteotti, il deputato antifascista assassinato nel 1924 a cui oggi è intitolato il Circolo Culturale e ricreativo di Comasine, sensibilmente impegnato al mantenimento delle tradizioni e della vita sociale del paese.

Confronta queste informazioni anche con quelle riportate sulla pagina wikipedia di Comasine.