Capitelli e croci di Comasine

Capitello del Crocifisso

Porta la data del 1705 e si trova sulla strada principale che porta al Fôren e quindi a Fucine. Strada importante perché Comasine è sempre stato commercialmente più collegato a Fucine che agli altri paesi della Valletta, basti pensare che nei primi anni del 1900 fu costituita la Famiglia Cooperativa di Comasine con sede in Fucine.

Il Capitello è sempre stato mèta delle “Rogazioni” (processioni primaverili mattiniere nelle quali si benediceva la campagna). Fu restaurato nel 1940 dal pittore ambulante Teodoro Fengler de Vogg.

Sempre legato alle “Rogazioni”, lungo la strada nel bosco che da S.Lucia porta a Celledizzo-Cogolo c’è anche la “Splaza del Vangèli”.

Capitello della Madonna di Lourdes

A seguito della grande valanga del 1888 che aveva provocato 9 morti e numerosi danni in paese, l’amministrazione comunale pensò di erigere in località Nagràl un grande muraglione (il Tòm), lavori eseguiti nel 1906-07.

Oltre a questa massiccia protezione materiale, la popolazione pensò anche di chiedere una protezione più in alto e costruì il Capitello della Madonna sulla strada principale per Celledizzo e Cogolo.

Dopo il rifacimento di questa strada con diversa entrata in paese, nel 1948 il Capitello rimase praticamente isolato. In seguito, da alcune persone fu anche proposto di commemorare qualche avvenimento importante del paese spostandolo in luogo più dignitoso, ma finora non si è fatto nulla.

Capitello di Sant’Antonio da Padova

Nel 1921, in ricordo del padre Antonio, facoltoso commerciante morto a Bonporto, il figlio Geminiano Bordati fece costruire una dignitosa cappella al bivio della strada che porta a S.Lucia e la strada che porta sulla montagna e in Valcomasine.

Per la sua vicinanza al paese è diventato mèta degli stanchi passi di qualche anziano che, dopo una preghiera al santo, alza gli occhi al colle di S.Lucia pensando al non lontano ultimo viaggio.

Capitello del Sacro Cuore

Fu costruito, al posto di una antica e deperita croce di legno, nel 1945 come ringraziamento per i passati pericoli della guerra.

Dapprima vi fu posta una statua del Sacro Cuore che era in chiesa e dopo alcuni anni ritornò in chiesa lasciando il posto ad un quadro della Madonna e a due piccole statuette della Madonna e del Sacro Cuore.

Capitelli delle fontane al Fôren

Tutta la struttura della casa al Fôren e dello stesso edificio che una volta era l’altoforno di fusione del ferro, ha subito numerose trasformazioni ed attualmente è diventata casa per vacanze.

Nell’edificio dell’altoforno è stata ricavata anche una cappella. Nella ristrutturazione sono stati costruiti anche due capitelli collegati a delle fontane: Fonte di Sant’Antonio e Fonte della Madonna di Lourdes.

Croci

Per identificare la prima curva della strada principale che da Comasine porta a Celledizzo-Cogolo si usa ancora l'espressione “dent a la Crôs” anche se oggi una croce non c’è più.

Una volta c’era anche la “Crôs de Còntra” all’inizio dei prati dopo Valmaôr. La “Crôs de Nordiàn” si trovava sulla strada per il Fôren e Fucine. Al posto di quest’ultima, da qualche anno è stata posta da un privato una semplice croce con l’invocazione “Perdona le nostre colpe”. [foto 97]

Esiste anche la Croce di Cima Boài (m. 2685)