Il mestiere della "mammana" o levatrice

Il ruolo della levatrice, detta anche "mammana", era molto importante per la comunità. Nei registri parrocchiali dei nati (battezzati) era sempre riportato anche il suo nome dopo quello del neonato.


Tra i numerosi compiti assegnati al Capo Comune c’era anche quello di garantire questo indispensabile servizio. Nel maggio del 1853, anche il Capo Comune di Comasine, Domenico Gionta, si pose il problema di dare un aiuto a chi da anni seguiva i numerosi nati del paese, una media di oltre 14 all’anno negli ultimi 10 anni.

Occasionalmente ho rintracciato la lettera di risposta alle richieste che Domenico Gionta aveva inoltrato al Capitano distrettuale di Cles. Un documento molto interessante che offre spunti d'approfondimento su un'attività tanto benemerita.

N. 4070
L’IMP: REG: CAPITANO DISTRETTUALE di CLES Al Sig. Capo Comune di Comasine.

In evasione al di Lei foglio 6 corrente N. 225 si partecipa che le lezioni per le mammane alle Laste incominciano ai primi di Novembre; che le candidate presentando i certificati di moralità e di sanità debbono farsi inscrivere presso la Direzione in Trento al più tardo fino ai 6 di detto mese; che lo studio dura 7 mesi; 5 cioè pella teoria e 2 pella pratica; che ogni scolara mandata dal Comune dietro le vigenti direttive ha diritto a carico del Comune a Xni 30 d’importo al giorno, all’indennizzo di viaggio di Xni 10 per miglio di due ore l’uno, ed a venire assistita pelle spese del diploma, giuramento, ed istrumenti necessari, che in tutto ammontano all’importo di fio: 12 V.V.M.

Inoltre deve essere provveduta del libro della scuola, che le vien dato dal Sig. Proffessore verso l’importo di fio: 2 V.V.M. Durante i cinque mesi di teoria la scolara può abitare fuori dell’Istituto, ma nei due mesi di pratica ha da mantenere il di Lei soggiorno entro lo stabilimento, dove [sarà] aloggiata gratis.

Si osserva che in legge è ordinato che le candidate d’ostetricia sappiano almeno leggere la stampa e che solo particolari circostanze di una Comune, che non ne trovasse altra, o che fosse fornita di singolare memoria potrebbero permettere di accettare una affatto illetterata ciò che si farà provare colle dovute attestazioni. La mammana può essere tanto maritata che nubile; però a pari circostanza si preferirà la prima.

Ritornata la levatrice dallo studio col dovuto Diploma, che essa dovrà sottomettere alle presenti i.r. Autorità politico-sanitarie per la revisione ed iscrizione, viene con finale contratto ricevuta in condotta dal Comune che la fece studiare, e riceve un corrispondente salario dal Comune medesimo quale onorario non può essere meno di fio: 20 V.V.M. e questo servir deve onde le partorienti realmente povere vengano servite gratuitamente.

Dalle partorienti non povere la mammana riceve una mercede corrispondente ai servigi prestati ed in genere i diversi comuni per i parti regolari e puerperi fisiologici stabiliscono la mercede entro i limiti di una certa latitudine dai Xni 30 V.V.M. al fio: 1.30 V.V.M. Il contratto, che per maggiore sicurezza può venire stipulato anche prima dello studio viene fissato duraturo ordinariamente per 10 anni colla condizione che se la levatrice dovesse partire dal Comune prima di quest’espiro debba allo stesso risarcire tutte le fatte spese di studio.

Cles li 8 Maggio 1853.

application/pdf Lettera del Capitano distrettuale di Cles a Domenico Gionta, Capo Comune (1853) (1.5 MB)