La Casa “Matteotti-Meneghetti ” di Comasine

La foto della casa n.32 dell'allora Comune di Comasine (Tirolo – Austria) è stata scattata nel 1908 quasi sicuramente da Matteo Matteotti, il fratello maggiore di Giacomo Matteotti, il deputato parlamentare antifascista italiano assassinato a Roma nel 1924.

Dopo la morte di Matilde Gionta (1846+1919 – la donna sulla finestra, prima cugina di Girolamo, il padre di Giacomo), la casa abbandonata subì un incendio nel 1921 e la temporanea mancanza del tetto fu causa del deterioramento della parte superiore dell’affresco. La grande fessura nel muro fra l'affresco e la finestra era stata causata dall'enorme valanga del 1888.

I due uomini in posa di fronte al portone d'entrata sono l'allora Capo Comune Antonio Bordati (Tòni Ferài -1855+1942) e il curato Don Giulio Daz, che morì il 22.12.1914 a Comasine e venne sepolto a Ronzone. Sulla finestra con Matilde due sorelle del Curato e dietro di lui il cane Falco.

A sinistra dell'affresco della Madonna e Anime del Purgatorio si legge (si leggeva) "Passagger che passi per questa via per te recita l'Ave Maria" e a sinistra del cartiglio "MATEO MATEOTI F.F. 1763" (ovvero fatto fare da Matteo Matteotti nel 1763).

Un documento custodito nell'Archivio di Stato di Trento attesta che nel 1772 la Famiglia Matteotti ebbe un’investitura ufficiale per poter “cavar ferro” dalla montagna di Comasine, ecco sulla destra del portone è affrescato anche lo stemma gentilizio della Famiglia Matteotti che aveva fatto fortuna grazie all'estrazione, lavorazione ed esportazione del ferro di Comasine verso al pianura Padana (allora Impero Asburgico come il Trentino).